sabato 21 settembre 2013

Quarantaquattresima puntata - Diario di Pechino

24 agosto 2011 – Pechino --- Dopo cena sono andata in giro; un giro di perlustrazione con un nuovo itinerario. Ovunque muri. Entro i muri vi sono le porte: del sud, dell’est, del nord o dell’ovest. Quando entri nel quartiere sai dove sei ma non sai mai con certezza dove potrai uscire. A volte vi sono delle specie di budella che ti fanno passare oltre – una persona alla volta – e ti ritrovi in un altro cortile. Le corti (o i cortili) hanno un nome, i tassisti ti ci portano non perché conoscano la via e il numero civico – il più delle volte non sanno nemmeno leggere e scrivere e comunque non riconoscono un posto sulla cartina. --- Dunque stasera ero in giro in posti nuovi. Edifici ultramoderni ovunque e, in strada, i soliti cinesi con la canottiera tirata su sì da far respirare la pancia. Seduti sugli sgabelli portati da casa chiacchierano tra di loro.
Una fila di edifici ricorda quelli vicino alla piscina che frequento d’estate in Italia. E’ sera, luci accese alle finestre. Se m’incammino in quella direzione, entro un quarto d’ora sono a casa. Apro la porta e prendo in braccio la gatta. --- Non posso continuare a fantasticare. Per me è ancora troppo doloroso ricordare. Sono su un altro pianeta, pensare un ritorno a casa non ha senso.

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